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LA FLORA DELLE BALZE

Le Balze si inseriscono in un paesaggio che si è trasformato nel tempo e continua tuttora a cambiare sia per mano dell’uomo che per l’azione più lenta degli agenti naturali: si presentano con un’alternanza di strati di sabbia e di ghiaia, ma anche con ampi spazi di vegetazione.
Le coltivazioni in passato avevano ridotto la vegetazione spontanea che adesso, in seguito all’abbandono generalizzato dell’attività agricola degli ultimi anni, sta riprendendo il suo spazio, sebbene con elementi nuovi, come le specie esotiche.

I boschi sono costituiti da specie ben ambientate alle condizioni climatiche e alla particolare posizione. La specie dominante è il leccio, accompagnato da un sottobosco mediterraneo povero, formato generalmente da pungitopo, viburno, fillirea, corbezzolo, rosa canina, corniolo, asparago, robbia, e ginepro.

Vi sono anche alcuni arbusteti, cespuglieti, radure e prati che si alternano alla vegetazione forestale, spesso a causa delle modificazioni operate dall’uomo nel corso del tempo.
Tra le specie degli arbusteti vi sono il prugnolo, il ligustro e la rosa canina.
Si ritrovano anche pini e cipressi, in prevalenza su pascoli o boschi degradati, generalmente nel fondovalle. Molte di queste aree sono dedicate a oliveti, vigneti e seminativi (mais, girasole, frumento e orzo). Inoltre ai piedi delle balze sono stati ricavati dei pascoli per ovini.
Lungo i torrenti, grazie all’acqua freatica di provenienza fluviale, vegetano specie dei boschi tipiche di questa particolare posizione come il salice bianco, il pioppo e l’ontano nero.

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