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< 2021 >
Settembre
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Progetti educativi attivati

 

1)  L’energia intorno a noi

Ambiente di riferimento: il bosco, le praterie sommitali, il Parco eolico di Poggio della Risala, il Laboratorio didattico “Capanna delle Guardie”, la carbonaia, il cantiere forestale;

Contenuti: questo percorso educativo affronta i temi legati all’ecologia del bosco e della prateria di montagna dell’Area Protetta, e della loro importanza per gli equilibri ambientali. Gli argomenti puntano a focalizzare l’attenzione sulle relazioni tra gli elementi viventi (piante, animali, insetti, funghi, ecc.) e come essi interagiscono con gli elementi non viventi degli ecosistemi (bosco, praterie sommitali). Capire la base del funzionamento dell’ecosistema in generale e del bosco in particolare. L’energia dal sole, la fotosintesi ed il flusso di energia nelle catene alimentari. Capire il processo biochimico della fotosintesi e scoprire come poter ottenere nel bosco un bilancio energetico in equilibrio della CO2 nei boschi gestiti in modo sostenibile. Indagare per scoprire, guardandosi intorno, quali sono le diverse forme dell’energia nel bosco;

Attività: analizzando scientificamente la struttura fisica e biologica degli ecosistemi attraversati, si potranno fare ipotesi sul motore energetico che caratterizza l’ambiente intorno a noi. Si raccoglieranno dati e campioni per ricercare nel bosco i tasselli delle catene alimentari e ricostruirne il funzionamento e le relazioni che ne garantiscono l’equilibrio e come l’energia del Sole, motore della vita, attraversi con un flusso gli esseri viventi che le caratterizzano. Il bosco come riserva di energia: dove si nasconde l’energia, ma anche da chi e come è organizzato il servizio di smaltimento degli scarti e di recupero energetico. Visita al parco eolico di Poggio della Risala con l’osservazione degli aerogeneratori. Studio e osservazione della carbonaia, illustrazione degli aspetti legati al lavoro dell’uomo in bosco per la produzione del carbone, principale fonte di energia termica di una volta;

Percorso sviluppato per i progetti di Educazione Ambientale: LABAMB – Rete Locale di Laboratori per l’Ambiente R.E.A. Chianti – Valdarno: Risorse per l’Educazione Ambientale.

2) Aria…si respira ancora…sai!

Ambiente di riferimento: contesto urbano adiacente alla scuola, l’ecosistema bosco e il pascolo di montagna, sentiero didattico attrezzato e Laboratorio di Capanna delle Guardie;

Contenuti: valutare la qualità dell’aria di un ambiente naturale; comprendere l’importanza della biodiversità e della tutela del patrimonio forestale in relazione agli effetti sui gas serra, sui cambiamenti climatici. Il filo conduttore è l’ambiente bosco e l’atteggiamento con cui l’uomo si confronta con esso per tutelarlo e trarne risorse e benessere. L’analisi del bosco sotto il profilo naturalistico dalle caratteristiche fisiche e climatiche, all’analisi della vegetazione e dei licheni, visti come bioindicatori della qualità dell’aria. Cenni generali sulle caratteristiche dell’aria, sull’inquinamento e sulla classificazione degli inquinanti atmosferici; le funzioni del bosco; la biodiversità: una garanzia per la salute e la qualità degli ecosistemi; il biomonitoraggio e la metodica IBL e i licheni epifiti come bioindicatori; gli effetti dell’inquinamento sui popolamenti forestali; le precipitazioni acide;

Attività: discussione ed esercizi didattici pratici per comprendere il significato della biodiversità. Discussioni per osservare e riflettere sugli effetti delle attività antropiche che causano una riduzione della biodiversità e il deperimento degli ecosistemi forestali; osservazione della struttura della foglia per capire l’azione dei danni provocati dall’inquinamento atmosferico; reticolo di monitoraggio (strumento di rilevamento da usare a gruppi) ed utilizzo di una scheda rilevamento dati. Piccola guida di riconoscimento dei licheni. Elaborazione dei dati e delle informazioni raccolte. Mappatura della qualità dell’aria con elaborazione finale per commentare i dati raccolti e le esperienze sul campo;

Percorso sviluppato per il progetto di Educazione Ambientale: LABAMB – Rete Locale di Laboratori per l’Ambiente.

3) Rifiuti: le origini

Ambiente di riferimento: contesto urbano adiacente alla scuola, l’ecosistema bosco e il pascolo di montagna, sentiero didattico attrezzato e Laboratorio di Capanna delle Guardie;

Contenuti: in questo percorso educativo si partirà da una delle leggi fondamentali che regolano la vita sul pianeta: in natura niente si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma, non esiste né scarto né rifiuto. Come si caratterizzano i cicli chiusi della natura e i cicli aperti della società umana; come viene recuperata l’energia attorno a noi. Cosa è un rifiuto e che tipo di sensazione ci trasmette: sulla base delle impressioni riscontrate e degli aspetti legati alla interpretazione emotiva di rifiuto rilevate individualmente nei partecipanti, arrivare a definire cosa è un rifiuto secondo la legge. Introdurre il concetto di rifiuto che risulta sconosciuto in natura. Le catene alimentari fanno in modo che niente vada sprecato. Come si forma l’humus. Le catene di detrito: le vere centrali di smaltimento del bosco. Come noi riutilizziamo gli scarti organici, il compost. L’uomo ha inventato materiali, che in natura in nessun modo possono essere trasformati, ecco perché è necessario fare la raccolta differenziata e far seguire ad ogni rifiuto la sua filiera. Ma ancora prima di questo cosa può essere fatto? Agire sulla riduzione della loro produzione. Proviamo a dare uno sguardo a cosa esce dalle nostre case e dalle nostre attività. Come si suddividono i rifiuti in base alla loro provenienza: Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e Rifiuti Speciali (quelli da attività produttive), Come si suddividono i rifiuti in base alla loro composizione: multimateriale, carta, organico, indifferenziato;

Attività: introduzione in aula delle definizioni e concetti anche con piccole esperienze concrete di attività pratiche di avvicinamento; escursione per osservare come vengono affrontate le situazioni “di scarto” in natura esaminando il caso in alcuni ecosistemi presenti nella foresta; osservazione allo stereomicroscopio al Laboratorio Didattico di alcuni organismi contenuti in una zolla di terra.

4) I segreti del bosco

Ambiente di riferimento: il bosco;

Contenuti: ricostruire un rapporto diretto con il proprio territorio attraverso il recupero del legame affettivo nei confronti delle sue risorse ambientali. Questo percorso di esperienze trae spunto dal pensiero che con il tempo finiremo per conservare (e difendere) solo ciò che amiamo. Partendo da questo principio di fondo con questo progetto si lavora sulla comprensione degli elementi viventi, piante, animali e gli ecosistemi che li accolgono, utilizzando il canale inusuale della fantasia. L’importanza della difesa degli habitat e la loro riduzione come più grande minaccia alla biodiversità. La biodiversità come indicatore di qualità e stabilità degli ecosistemi;

Attività: individuare esigenze e necessità, raccogliere oggetti naturali, indagare sulle caratteristiche degli habitat delle forme di vita osservate. Raccogliere oggetti nel bosco per ricostruire l’habitat per una creatura fantastica, motivando con annotazioni e reperti gli elementi che lo costituiscono. Elaborazione in classe delle informazioni raccolte e realizzazione di tavole scientifiche particolari che documentino la presenza di una dimensione fantastica nel bosco.

5) Il torrente: storia di una goccia d’acqua

Ambiente di riferimento: il torrente e gli ecosistemi ad esso collegati;

Contenuti: sensibilizzare i ragazzi verso una sostanza che vedono, toccano, usano e sprecano tutti i giorni. Sarà importante capire gli equilibri che esistono negli ecosistemi acquatici, come questi si autoregolano e come l’uomo interferisce a volte danneggiandoli. Il percorso educativo, dopo un’introduzione sull’importanza dell’acqua, si sviluppa attraverso escursioni ed attività di campo dove i ragazzi impareranno a conoscere gli aspetti legati alla storia della vita del torrente e dei principali ecosistemi, connessioni tra il corso del torrente, le piante, i sassi, gli animali e gli interventi umani. Dopo aver esaminato le caratteristiche dell’acqua, il suo ciclo e quale preziosa risorsa essa rappresenti, analizzeremo alcuni dei principali usi dell’acqua e le principali implicazioni e le cause di inquinamento idrico (civile, industriale e agricolo) e i loro effetti su tale ecosistema. L’esperienza di applicare un metodo di biomonitoraggio basandosi sull’analisi della composizione delle comunità dei macroinvertebrati, indicatori biologici di qualità, con la metodica IBE (Indice Biotico Esteso). L’analisi biologica delle acque permette di capire lo stato di salute di un corso d’acqua studiando le comunità che lo popolano ed i macroinvertebrati risentono in maniera evidente delle perturbazioni indotte nel torrente o nel fiume da fattori chimici o fisici;

Attività: incontro preparatorio in classe sulle caratteristiche dell’ecosistema torrente e degli organismi viventi che lo caratterizzano; osservazioni delle principali specie arboree ed arbustive presenti nelle tipiche formazioni riparie, ricerca di tracce di animali selvatici presso le sponde del torrente; applicazione della metodica IBE.

 

Progetti svolti dalle scuole

 

Molte scuole hanno già aderito ad iniziative promosse dai vari soggetti istituzionali e associativi che operano nel sistema dell’educazione ambientale. In questa pagina è possibile visionare alcuni progetti svolti, realizzati con il coinvolgimento degli alunni delle scuole provenienti dalle diverse parti del territorio, in collaborazione con le guide e con gli operatori delle associazioni ambientali locali.

Progetto di Educazione Ambientale per le Scuole del Territorio del Chianti e del Valdarno Superiore “R.E.A. Chianti – Valdarno: Risorse per l’Educazione Ambientale” (anno scolastico 2009/2010)

Il progetto, presentato dal Comune di Greve in Chianti (soggetto capofila) prevede la collaborazione tra alcune associazioni operanti nel territorio e i 3 laboratori di EA presenti (il Centro di Educazione Ambientale di Lucolena – Greve in Chianti, il Laboratorio di Matassino – Figline Valdarno e il Laboratorio Didattico “Capanna delle guardie” – Reggello). Le iniziative sono state realizzate in ambito scolastico, nei laboratori didattici presenti nella Zona e nelle strutture ritenute funzionali alla comprensione delle tematiche affrontate. Il progetto ha previsto la realizzazione di iniziative concrete in campo legate alle tematiche di rifiuti, energia e acqua (in riferimento a consumi e produzione di rifiuti). Le attività dei percorsi educativi che hanno interessato il Laboratorio Didattico “Capanna delle Guardie” di Reggello si sono svolte nel periodo aprile – maggio 2010 e hanno visto il coinvolgimento attivo degli alunni delle classi della scuola primaria di Reggello e Figline Valdarno e della scuola secondaria di Reggello. Hanno collaborato nella conduzione delle attività di laboratorio le Guide Ambientali dell’Associazione gECO Attività Ambientali e gli Operatori del Circolo Legambiente di Reggello.

– Progetto Integrato di Educazione Ambientale “LABAMB – Rete Locale di Laboratori per l’Ambiente (anno scolastico 2008/2009)

Progetto presentato dal Comune di Greve in Chianti, con la compartecipazione dei Comuni dell’Area di Educazione Ambientale per la Zona Fiorentina Sud-Est e delle Associazioni ambientali locali. I percorsi educativi, differenziati per età, sono stati rivolti a tutte le scuole del territorio in riferimento ai temi indicati dagli indirizzi provinciali: rifiuti, energia e qualità dell’aria connessi al territorio del Chianti e del Valdarno. I percorsi sono stati realizzati in ambito scolastico, all’interno delle discipline curricolari, ed integrati con esperienze in campo per l’esplorazione del territorio con l’impiego di strutture e operatori di laboratori presenti nella zona: il Centro di Educazione Ambientale di Lucolena (Greve in Chianti), il laboratorio di Matassino (Figline Valdarno) e il Laboratorio didattico “Capanna delle Guardie” nella Foresta di Sant’Antonio (Reggello). Le attività dei percorsi educativi effettuate nel mese di maggio 2009 presso il Laboratorio Didattico “Capanna delle Guardie” hanno coinvolto complessivamente 240 alunni provenienti dalle classi delle scuole primarie di Antella (Bagno a Ripoli) e di Figline Valdarno (Scuola Cavicchi) e scuole secondarie di Greve in Chianti e Reggello. Alle attività sul territorio hanno collaborato le Guide Ambientali dell’Associazione gECO Attività Ambientali e gli Operatori del Circolo Legambiente di Reggello.

Progetto di Educazione Ambientale “I Segreti del Bosco” (anno scolastico 2008/2009)

Questo progetto, che è stato sviluppato ed attuato dalla collaborazione tra l’Ufficio Ambiente del Comune di Reggello e l’Associazione gECO Attività Ambientali, ha puntato a ricostruire nei bambini delle classi di prima media dell’Istituto Comprensivo di Reggello un rapporto diretto con il proprio territorio attraverso il recupero di un legame affettivo nei confronti delle sue risorse ambientali. Per questo motivo si è deciso di coinvolgere i ragazzi utilizzando il canale inusuale della fantasia. Infatti, dopo essere usciti in escursione ed aver descritto gli elementi principali del bosco come le tessere di un mosaico, si è puntata l’attenzione sulla perdita di habitat e come essa rappresenti la più grande minaccia alla biodiversità. Dopo l’elaborazione in classe successiva dei reperti raccolti, si è arrivati alla realizzazione di tavole scientifiche particolari che documentano l’esistenza di una “dimensione fantastica” del bosco, presente al fianco di quella convenzionale. Queste tavole hanno rappresentato la base espositiva della mostra allestita nell’Ottobre 2008 nei locali della Segheria di Vallombrosa in occasione della cerimonia di conferimento del Premio Touring 2008 al Comune di Reggello per l’impegno e l’attenzione agli aspetti didattici e di fruizione dell’ANPIL Foresta di Sant’Antonio.

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