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Il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona

Nato a Firenze il 10 marzo 1813 e morto a Sammezzano il 18 ottobre 1897, Ferdinando fu uomo attivissimo: esperto di scienze, filantropo, mecenate, collezionista, amante di Verdi. Fece parte di innumerevoli enti, fra i quali fu socio dell’ Accademia dei Georgofili, vice presidente della Società di Orticultura, accademico onorario dell’Accademia di Belle arti e promotore per il monumento a Dante Alighieri in piazza Santa Croce in occasione del sesto centenario dalla nascita.
Allo stesso tempo fu uomo politico molto impegnato: di idee liberali e fiero anticlericale, fu consigliere nel Municipio di Reggello e di Firenze tra il 1859 e 1865 e consigliere del Consiglio Compartimentale (poi Consiglio Provinciale) tra il 1860 e 1864. Fu eletto per due volte deputato del Regno d’Italia tra il 1865 e il 1867. Nello stesso anno, pochi mesi dopo l’elezione, si dimise per protesta contro la legge sull’asse ecclesiastico che non rispettava quanto aveva promesso ai suoi elettori.
Ben presto mostrò la sua delusione per come era nata l’Italia: tale sentimento è espresso chiaramente in una frase in latino del 1870 riportata nella nicchia del Corridoio delle Stalattiti che, tradotta, afferma: «Mi vergogno a dirlo, ma è vero: l’Italia è in mano a ladri, esattori, meretrici e sensali che la controllano e la divorano. Ma non di questo mi dolgo, ma del fatto che ce lo siamo meritato».
Riguardo al castello, fu allo stesso tempo proprietario e committente; pur senza nessun tipo di laurea, fu ingegnere, architetto e geologo. Ciò gli permise di pensare, progettare e finanziare il castello realizzando con manodopera locale gran parte dei materiali di cui lo stesso è fatto.
Allo stesso tempo, come esperto ed appassionato di botanica, Ferdinando riorganizzò un’ampia area circondante il Castello, estesa circa 65 ettari, il cosiddetto Parco Storico. Intorno all’antica ragnaia formata da una fustaia di lecci, collocò oltre 130 piante rare ed esotiche che dovevano introdurre progressivamente l’ospite alle meraviglie dello stile moresco della villa-castello.

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