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    PROSPETTIVA 22/Nel segno di Masaccio

    21:00-23:00
    2022.07.20

    Le notti DELL’ARCHEOLOGIA

    Mercoledì 20 luglio, ore 21:00

    Pieve di San Pietro a Cascia e Museo Masaccio d’arte sacra

    Presentazione dell’installazione di arte digitale generativa “Prospettiva 22”, a cura di La Jetée. A distanza di seicento anni, la matematica che metteva al centro della rappresentazione lo sguardo dello spettatore e che consentì a Masaccio l’applicazione della prospettiva all’arte visiva del suo Trittico, ha permesso oggi di sviluppare sofisticati algoritmi di computer vision.

    “Prospettiva 22” fonde fisico e digitale, algoritmi, light art, sound ambisonico generativo e dati biometrici per portare lo spettatore dentro l’opera, facendola battere a ritmo del proprio cuore. L’installazione prenderà vita in un crescendo luminoso e sonoro, immergendo lo spettatore in un’esperienza emotiva, visiva e sonora unica.

     

    L’appuntamento è organizzato insieme al Sistema Museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino e Regione Toscana

    Info: Maria Italia Lanzarini      telefono 3338243091

     

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MUSEO D’ARTE SACRA DELL’ABBAZIA

 

Inaugurato nel giugno del 2006, il Museo occupa una sezione sul lato posteriore destro del complesso abbaziale ed espone gran parte del patrimonio artistico ancora presente nell’Abbazia. Il grande salone vede ospitata una vasta esposizione di cimeli, organizzati in eleganti vetrine: vi si trovano paramenti sacri, una selezione di dipinti esposti a rotazione, libri e codici miniati, oggetti d’uso, tra i quali maioliche o messali antichi, e infine la raccolta di scagliole eseguite da Don Enrico Hugford.

Nell’esposizione spiccano in particolare due tesori, entrambi rientrati in sede in occasione dell’apertura del museo dopo esserne stati allontanati fin dall’Ottocento in seguito alle soppressioni degli istituti conventuali: il celebre Parato Altoviti, composto da un paliotto, due tonacelle e una pianeta con ricami fastosi e la grande pala Madonna col Bambino e quattro Santi di Domenico Ghirlandaio e aiuti, tornata a risplendere con i suoi colori smaltati dopo un lungo e complesso restauro. Entrambe le opere sono state concesse in deposito dalle Gallerie fiorentine, dalle quali erano state acquisite nell’Ottocento. Nella attigua saletta del tesoro sono confluite preziose suppellettili liturgiche tra cui molti calici, ostensori e reliquiari in vetro o legno intagliato e dorato. Spicca il grande e preziosissimo reliquario del braccio di San Giovanni Gualberto, commissionato in argento e smalti dall’abate Biagio Milanesi al famoso orafo Giovanni Sogliani che lo portò a compimento nell’anno 1500.

Per gli orari di apertura al pubblico e maggiori informazioni visita il sito del Museo: Museo d’arte sacra dell’Abbazia di Vallombrosa.

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