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Sant’Andrea a Tosi

Storia
Costruita nel territorio delle monache di Sant’Ilario in Alfiano (Sant’Ellero), la chiesa di Sant’Andrea è menzionata per la prima volta nel 1074; nel 1131 fu donata dal conte Guido al monastero di Vallombrosa, e confermata da Clemente III nel 1187. E’ ricordata tra le chiese del plebato di Pitiana nelle Decime del 1301. Sono testimoniate alcune donazioni stipulate nel chiostro della chiesa di Sant’Andrea a Tosi nel corso del XII secolo: nel 1147, 1148, 1181, 1243. Nel 1784 il vescovo di Fiesole, Mons. Ranieri Mancini, la distaccò dal monastero e, nel 1888, ebbe la fonte battesimale.

Architettura
Tranne l’impianto a navata unica a croce latina, non restano molte tracce della struttura originaria, che è stata in passato oggetto di numerose trasformazioni, l’ultima delle quali fra 1905 ed 1910: le tre cappelle del presbiterio furono aggiunte proprio in questo periodo. La facciata a capanna era in filaretto di arenaria nel 1830 vi furono aperte le due finestre che ancora oggi si vedono; alla fine del XIX secolo vi fu inserito un rosone. A destra della facciata si trovava un campanile a vela alto circa 2.50 m, demolito nel 1890 e ricostruito pochi anni più tardi.

Alla destra di chi entra si trova un altare consacrato nel 1520 per conto di Jacopo di Andrea Gai, dedicato a San Jacopo Apostolo; vi si custodiva a la tela di San Jacopo e Sant’Andrea del XVII secolo, restaurata nel 1982. L’altare di sinistra fu costruito per volere del popolo di Tosi nel 1677 in relazione alla Compagnia del Santo Rosario; era abbellito da un quadro ad olio raffigurante la Vergine che consegna il rosario a San Domenico, rimosso nel 1880 e sostituito con una pala in legno dorato.
Il campanile demolito alla fine dell’Ottocento aveva due campane: l’una del 1319, conservata dal 1963 presso la chiesa del Saltino, e l’altra del 1490, dedicata a San Giovanni Gualberto ed oggi appesa al centro del campanile.

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