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Castello di Castiglione o Poggio alla Regina

Il castello, con le alte mura di protezione e un’estensione di oltre 2000 mq, occupava la sommità del Poggio alla Regina, rivelandosi uno dei più importanti insediamenti d’altura del Valdarno grazie alla strategica posizione di dominio sulle vie di accesso alla Valle del Casentino.
L’antico toponimo di Poggio alla Regina è stato sostituito nelle fonti con quello di Castiglion della Corte fin dal secolo XI.

Dalla seconda metà del XII secolo costituì il centro amministrativo dei territori degli attuali comuni di Pian di Scò e Reggello: la Curia del Castiglione. Nel XIII secolo, sotto il dominio dei Guidi, diventò espressione politica della zona montana, contrapposta alla crescente forza della borghesia mercantile di Firenze. La fiorente attività di scambio è testimoniata dalla varietà di monete ritrovate tra le sue mura. In seguito, l’espansione di Firenze e Arezzo con il conseguente spostamento delle produzioni e degli insediamenti verso valle, segnarono l’inizio del declino del castello, fino al totale abbandono durante la seconda metà del XIV secolo.

Le numerose ricerche archeologiche dell’Università di Firenze hanno documentato lo sviluppo di questo insediamento: dalle origini altomedievali (con tracce preistoriche ed etrusche) al processo di incastellamento feudale, fino all’abbandono. Da quel momento esso costituisce un’area archeologica nella quale sono stati riportati alla luce l’accesso sud, parte della cinta muraria, la torre, il pozzo (14,5 m di profondità), l’asse viario centrale ed alcuni ambienti abitativi.

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