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    PROSPETTIVA 22/Nel segno di Masaccio

    21:00-23:00
    2022.07.20

    Le notti DELL’ARCHEOLOGIA

    Mercoledì 20 luglio, ore 21:00

    Pieve di San Pietro a Cascia e Museo Masaccio d’arte sacra

    Presentazione dell’installazione di arte digitale generativa “Prospettiva 22”, a cura di La Jetée. A distanza di seicento anni, la matematica che metteva al centro della rappresentazione lo sguardo dello spettatore e che consentì a Masaccio l’applicazione della prospettiva all’arte visiva del suo Trittico, ha permesso oggi di sviluppare sofisticati algoritmi di computer vision.

    “Prospettiva 22” fonde fisico e digitale, algoritmi, light art, sound ambisonico generativo e dati biometrici per portare lo spettatore dentro l’opera, facendola battere a ritmo del proprio cuore. L’installazione prenderà vita in un crescendo luminoso e sonoro, immergendo lo spettatore in un’esperienza emotiva, visiva e sonora unica.

     

    L’appuntamento è organizzato insieme al Sistema Museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino e Regione Toscana

    Info: Maria Italia Lanzarini      telefono 3338243091

     

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San Giovenale

Storia
Anche la Chiesa di San Giovenale figura, insieme a San Donato in Fronzano, fra le donazioni del vescovo Iacopo a beneficio dell’abbazia di San Bartolomeo a Fiesole, nel 1028. Su commissione della famiglia Castellani, nel 1422, Masaccio dipinse un pregevole trittico, Madonna e Santi, per l’altare di questa chiesa. Nel 1531 risulta unita a San Siro a Cascia.

Architettura
La struttura originaria della chiesa si conserva solo in parte, perché fu modificata a più riprese dal XIII secolo. Parte della tessitura muraria del lato nord si avvicina ai migliori parametri costruttivi del secolo XI. San Giovenale ha un’unica navata orientata lungo l’asse est–ovest, e presenta un doppio porticato, caratteristica piuttosto singolare: come testimonia un’epigrafe incisa sul lato ovest, nel 1862 il rettore Alfonso Batisti invertì l’orientamento dell’edificio facendo costruire un piccolo porticato su due colonne in stile neoclassico.
Nel 1968, grazie al restauro di Morozzi, fu ripristinato l’antico accesso, e fu inoltre costruita una loggia sul lato est con il filaretto in arenaria delle pareti. All’interno non si conservano arredi, salvo l’altare centrale di pietra serena ed un ossario del XVI secolo nel pavimento della zona presbiteriale.

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